Scorgere le prealpi fra le conifere

Se i rosticcieri di Milano capissero l’importanza che può avere il supplì per la loro economia potrebbero d’improvviso diventare tutti ricchi. Purtroppo restano ignari del potenziale di una palla di riso fritta e quindi vanno avanti a cucinare patatine e polli allo spiedo e continuano a lamentarsi della crisi. Poiché sabato avevo una gran voglia di mangiare dei supplì capaci di risvegliare le stesse emozioni di quando a passeggio per via Cola di Rienzo capiti davanti alle vetrine di Franchi, sono partito da Milano per andare vicino Padova a casa di mio padre: lui, che come tutti i romani residenti oltre la linea gotica ha nostalgia dei fritti unti, si è organizzato con una friggitrice grande così e una serie di attrezzi che levati.

Finito di mangiare (si, erano buonissimi), un temporale si rovescia su tutta la zona del Brenta e alla faccia del caldo asfissiante di questi giorni si mette anche a grandinare. Una tempesta violentissima e piena di lampi è anche molto bella da guardare: per questa ragione mio padre mi indica la finestra del bagno come punto di vedetta privilegiato, ed è da lì che mi accorgo dello spettacolo di una valle tormentata dalla pioggia e dal vento. Ad un certo punto però mi distraggo dalla poesia del momento, perchè noto che in quel bagno c’è un pupo siciliano e un frigorifero. Divento curioso: “in un bagno ti può servire una stufa, un phon, ma – chiedo – il frigorifero a cosa ti serve” ?

“A volte mi fermo a guardare quelle conifere laggiù, ma nelle mattine di sole si riesce a vedere anche più lontano. Se ti va una birra mentre sei concentrato a riconoscere le prealpi, non puoi mica tornare in cucina per prenderla!”

Ah.

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